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  1. Paradox Interactive non è più quella software house dispersa nelle fredde lande svedesi specializzata esclusivamente in strategici di nicchia. Da qualche tempo a questa parte è infatti diventata anche il publisher di titoli decisamente più pop, come dimostra l’arrivo prossimo di Vampire: the Masquerade – Bloodlines 2. I fan di lunga data non sono per fortuna stati abbandonati e Imperator: Rome rappresenta il ritorno alle radici, un grand strategy doc ambientato alle origini della Res Publica, uno scenario immenso che va dalle coste occidentali del Mediterraneo fino alla penisola indiana, un arco temporale in cui il giocatore veste i panni di re, console e generale alle prese con la Storia, in un’opera che si dimostra la quintessenza di Paradox Interactive. Nel loro primo diario di sviluppo, il team ha descritto Imperator: Rome come il punto di incontro tra Crusader Kings 2, per via degli aspetti ruolistici legati alle interazioni fra i personaggi, ed Europa Universalis 4, questa volta per il lato diplomatico e per la strategia su larga scala. Questa breve introduzione contiene nella stessa quantità sicurezze e dubbi. Se per gli esperti del genere sono fin da subito evidenti le potenzialità, è chiaro che un neofita rimarrà del tutto indifferente davanti a questa affermazione: se non avete mai giocato ad un grand strategy firmato Paradox Interactive, l’impatto iniziale potrebbe essere abbastanza complesso. C’è un tutorial, ma non è altro che una partita alla guida della Repubblica romana, una fra le fazioni più “comode” da cui iniziare e con obiettivi prefissati da seguire, come la conquista dell’Etruria o del Sannio, peccato non ci sia alcuna introduzione alla ricca interfaccia e non venga spiegato il significato dei numerosi menù. Traduzione seguita e sviluppata dai ragazzi di BopItalia compatibile con la versione 1.0
  2. Due date estremamente importanti per la Storia: il 1066, anno della famosa battaglia di Hastings che vide Guglielmo di Normandia sconfiggere re Aroldo il Sassone; e il 1453, anno della caduta di Costantinopoli e dell'impero bizantino per mano dei Turchi Ottomani guidati da Maometto II. Guglielmo fu il primo re francese in terra inglese della storia, ricordato come Guglielmo il Conquistatore, o come Guglielmo il bastardo per chi non amava troppo le sue origini. La seconda data è quella in cui Edward Gibbon fa terminare la sua storia del declino e della caduta dell'Impero Romano. Nel mezzo ci sono stati 387 anni densi di avvenimenti, dalla guerra dei cent'anni alle crociate. Eventi inseriti in un contesto frammentato e costituito da grandi regni ed imperi, contee e ducati e diverse religioni spesso in lotta fra loro, tutte componenti le cui fila erano tirate da personalità più o meno capaci e carismatiche. Sarà compito di Crusader Kings 2, della Paradox Interactive, farci rivivere al meglio quest'importante periodo storico che profondamente ha segnato anche il nostro presente. La traduzione e sviluppata dai ragazzi di BopItalia
  3. CoccoLoco

    Stellaris

    Non staremo a rievocare nel dettaglio tutti i trionfali successi degli strategici targati Paradox, e nemmeno a elencare quelli che, dagli albori dei videogiochi, sono stati i titoli più importanti quando si parla di strategia spaziale. Anche chi non segue questo filone, del resto, avrà comunque sentito parlare almeno una volta dei vari Sins of a Solar Empire, Master of Orion 2 e Space Empires, mentre quando si parla di giochi come Europa Universalis e Hearts of Iron, basta dire che sono proprio questi i prodotti che hanno contribuito a fare di Paradox quel gigante che oggi è nell'ambito dellla strategia videoludica. Abbiamo intrecciato epopee spaziali e strategici a sfondo storico perché il team svedese è da poco giunto sul mercato con Stellaris, un titolo che recupera alcune delle meccaniche dei suoi Grand Strategy e le inserisce di prepotenza in un contesto sci-fi. Questa nuova fatica sta già riscuotendo un grande successo di vendita, ed ha già messo in moto la community di modder a pochi giorni dallo sbarco su Steam, dove il titolo si può trovare a 39,99 euro (purtroppo solo solo in inglese). Vediamo esattamente quali sono le ragioni per cui il titolo ha conquistato il pubblico. Traduzione seguita e sviluppata dai ragazzi di BopItalia
  4. Sarà anche un ambientazione inflazionata nei videogiochi, eppure la Seconda Guerra Mondiale continua ad essere inscenata e le sue sorti poste nelle mani dei videogiocatori. Ora si è nei panni di una recluta, ora in quelli di un carrarmato, un nave, un aeroplano, mentre nel caso di Hearts of Iron 4 si vestono i panni di un primo ministro di uno Stato. Nel videogioco strategico firmato Paradox Studios si deve gestire ogni aspetto della nazione prescelta, dalle scelte in politica estera (con chi mi alleo? quale dottrina scelgo? quali stati mi interessa assoggettare?) a quelle economiche (quali settori decido di far progredire? quali materie prime mi servono a ciò?), passando naturalmente per la gestione del riarmo che coinvolge uomini, industria, contraeree e linee difensive, navi, aerei e mezzi motorizzati. Chi conosce i titoli della compagnia svedese, Europa Universalis su tutti, sa già cosa aspettarsi: un groviglio di menù e cartine geografiche viste a volo d'uccello, sopra le quali disporre truppe e gestire fronti di combattimento come se ci trovassimo sul tabellone del Risiko. Solo che qui la fedeltà storica è rigorosissima (per ogni esercito ci sono nomi di generali realmente esistiti e modelli di veicoli effettivamente risalenti a quel periodo storico) e si va a manovrare il singolo battaglione impegnato nella conquista della più sperduta cittadina sovietica. E' un titolo che sulle prime magari risulta indecifrabile, anche per il veterano che deve farci la mano e impratichirsi nuovamente, ma che alla decina, centesima partita riesce a restituire un senso di onnipotenza e sopratutto la reale capacità di plasmare con i propri uomini ed il proprio acume strategico i destini della Storia. Traduzione seguita è sviluppata dai ragazzi di BopItalia
  5. L'arte della guerra e della diplomazia non sono più quelle di un tempo. Ai rapporti di sangue si sono sostituiti quelli di amicizia tra Governi, la guerra è passata da "continuazione della politica con altri mezzi" a in tempi più recenti "esportazione di democrazia". Oggigiorno tutto è interconnesso, non c'è più nulla da scoprire, basta una telefonata per scongiurare l'incidente di confine e grandi assise planetarie dirimono le controversie più spinose, una pluralità di figure, funzionari, associazioni influenza la politica estera di una nazione, anziché scaricare l'intera responsabilità sul Primo Ministro o sull'ambasciatore del Re. Il mondo globale e globalizzato di oggi è radicalmente diverso da quello di 6 secoli fa, all'alba delle grandi scoperte geografiche e degli Stati nazionali. E' un mondo con attori ben diversi e regolato da logiche notevolmente mutate, prima fra tutte l'attenuazione dello strumento bellico. Ma rinnegare il passato si sà non è mai cosa benevola e come tutti gli appassionati di Storia ben sanno, i nostri trascorsi possono insegnarci davvero molto su quali atteggiamenti tenere nell'oggi. Europa Universalis IV, la più recente incarnazione del Grand Strategy di Paradox Interactive disponibile da qualche giorno su PC, non è un esauriente manuale di Storia Moderna, né un compendio di Relazioni Internazionali tra '500 e '700, eppure fa della sua aderenza storica il maggior vanto e sfida il giocatore a tenere le redini di una nazione lungo 4 secoli, portandola alla gloria attraverso un mix di guerre ed alleanze, progresso economico, culturale e religioso. Talvolta è affascinante vedere come l'abilità del giocatore riesca a sviare o rallentare eventi storici di grande impatto come la scomparsa dell'Impero Bizantino o l'unificazione di Castiglia ed Aragona. La traduzione e seguita e sviluppata dai ragazzi di BopItalia
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